Persino il Rafa Nadal stesso ha parlato dell'enorme sfida dell'epoca del Big 3 e del confronto con il tennis attuale. In linea di certo discorso si esprime anche Marcos Baghdatis. Il giocatore cipriota, ex numero 8 del mondo, si è esposto indicando diversi nomi come avversari più ardui.
Nonostante abbia menzionato diversi nomi, la risposta è molto chiara: Novak Djokovic. Il serbo ha dominato Marcos con un netto risultato di 8-0 negli scontri diretti, con l'ultimo match tra loro che è stata quella lezione di tennis che Baghdatis ricorda bene nei campi di Indian Wells.
Djokovic, il suo peggior avversario
"Sceglierei Novak Djokovic, semplicemente perché non l'ho mai battuto, ma è molto difficile scegliere", ha detto Marcos Baghdatis riguardo all'avversario più difficile che abbia affrontato nella sua carriera, come svela in un'intervista con Tennis365. "E non sto dicendo che il Big 3 fossero gli unici avversari duri, ma c'erano molti altri.
Quella generazione di Andy Murray, Rafa, Roger, Novak... naturalmente, quelli erano i quattro migliori che hanno dominato lo sport per molti anni mentre io giocavo, ma dietro di loro c'erano giocatori come Juan del Potro, Stan Wawrinka, Marin Cilic, David Ferrer, Jo-Wilfried Tsonga, Tomas Berdych, e molti altri giocatori, credo, di un livello altissimo".
Cosa rende così speciale Novak Djokovic?
"Ogni volta che giocavo contro Novak, le partite erano equilibrate. Questa è la mia opinione. Forse sbaglio, ma cosa ricordo? Una volta mi ha dato una bella lezione, ed è successo a Indian Wells. È stato un 6-1, 6-2 (6-1, 6-3). Uscii dal campo e sentii di aver imparato qualcosa. Non mi sono mai sentito così con nessun altro giocatore. Non mi sono mai sentito così con Roger o con Rafa, anche quando ero più giovane e giocavo contro Roger, pensavo sempre: ‘La prossima volta posso batterlo’. Lo sentivo sempre, ma con Novak non ho avuto quella sensazione, specialmente dopo quella partita".

Questa notizia è una traduzione automatica. Puoi leggere la notizia originale Baghdatis elige a su rival más difícil: "Nunca me sentí así con ningún otro jugador"

