
C'è una nuova intrusa nella top-50 che suscita una simpatia incredibile nel vestiario WTA. Poche giocatrici storcono il naso quando vengono chieste riguardo a Eva Lys, il cui sorriso contagioso si è impadronito del circuito femminile. A soli 23 anni, la progressione di questa tennista tedesca, con un tennis audace che punta a colpire la palla dentro il campo e a distribuire il gioco dalla linea di fondo, è stata lenta ma sicura, facendo piccoli passi e culminando in un 2025 di esplosione indiscutibile nell'élite.
Perché Eva Lys lascerà il WTA Pechino 2025 rompendo il muro della top-50, un obiettivo precedentemente irraggiungibile che ha raggiunto picconando molte pietre. Il suo carattere estroverso e la sua importante presenza sui social non devono e non possono oscurare la dura battaglia che da molto tempo Lys combatte con la parte più difficile dello sport: una malattia autoimmune reumatica, chiamata espondiloartrite, che provoca dolore e rigidità nelle articolazioni attaccate alla colonna vertebrale e agli arti inferiori.
La diagnosi, nel 2020, ha cambiato l'approccio di Eva verso questo sport. È stato qualcosa di progressivo, certo: ha richiesto molto tempo per adattare il suo carico di lavoro alle conseguenze di questa malattia, costringendola a limitare gli sforzi continui e a seguire una roadmap, forse, non del tutto appropriata per gli sforzi titanici con cui gli stessi sportivi mostrano il loro amore per la competizione.
"Mentre crescevo, la mia famiglia parlava sempre del fatto che il duro lavoro porta ricompensa. Più lavori, migliore diventi. Questo è il pensiero tipico. Per me, però, a volte meno è più. Adoro lavorare duramente, a volte vado oltre il mio limite, ma mi rendo conto che se faccio così, non potrei giocare la settimana successiva. Sapere che meno è più è una sensazione molto strana. È qualcosa che abbiamo imparato, non solo io, ma tutto il mio team, nel tempo. Gli anni iniziali sono stati molto duri, fino all'anno scorso, ma ho cambiato alcune piccole cose con il mio team, piccoli dettagli che stanno funzionando", ha recentemente confessato a The Athletic.
I carichi di lavoro, il volume degli allenamenti o la dieta sono alcune di quelle "piccole cose" di cui parla Eva. Aspetti la cui preparazione non si discosta molto da quella delle sue compagne, ma che devono essere distribuiti in modo più spaziato nel tempo, garantendo maggior tempo di recupero tra partite o tornei. Potrebbe essere un chiaro ostacolo, ma le sue prestazioni nei grandi tornei si sono rivelate essere il trampolino di lancio perfetto per non accorgersene: seconda settimana agli Open d'Australia (come lucky loser) e ora per la prima volta quartfinalista in un WTA 1000, argomenti più che validi per sfondare la barriera delle cinquanta migliori.
UNA PERSONALITÀ DIVERSA E UN CHIARO MESSAGGIO ALLA WTA
Non solo il tennis di Lys mostra una spregiudicatezza diversa, allontanandosi dal profilo della battitrice e sottolineando il tempismo per colpire dall'alto in basso: la sua personalità è travolgente, con una predilezione per le lingue (parla tedesco, ucraino, russo e inglese e sta imparando lo spagnolo) e i social media (il suo account TikTok è un richiamo per i marchi, con accordi con La Roche Posay o Porsche). Eva si definisce "creativa" e utilizza Internet come cassa di risonanza: i suoi video sulla piattaforma cinese mostrano la vita quotidiana di una giocatrice da un punto di vista diverso, adattato alle giovani generazioni, cercando di far sì che il pubblico si identifichi con le personalità che si celano dietro le tenniste.
"Adoro fare video, foto e guardare tutto da una prospettiva differente. Mi piace mostrare il tennis da un'ottica diversa, fungere da cassa di risonanza per le personalità presenti nel circuito. Sento che non ci sono molte persone che mostrano la nostra vita con un tocco differente. Mi piace anche la moda e cerco di integrarla nei miei video, voglio portare i miei hobby ad un nuovo livello. E cerco di non concentrarmi troppo sul tennis quando non sono in campo, altrimenti diventerei pazza", dice ridendo la tedesca.
Lys è nata a Kiev ma si è trasferita ad Amburgo appena a due anni di età: forse questo background così multiculturale, questa esposizione a mondi diversi fin da piccola, fa sì che una delle sue principali missioni sia quella di elevare il contenuto non solo personale, ma anche delle sue colleghe, in un contesto in cui, per lei, la WTA non fa abbastanza: "Abbiamo personalità incredibili nel circuito che, forse, non vengono mostrate abbastanza. Vedi la tennista, ma fuori dal campo è totalmente diversa. Mi piace mostrare che non abbiamo solo tenniste 'fighe', ma anche persone 'fighe' fuori dalla telecamera". Il suo prossimo obiettivo sarà Coco Gauff, un salto di qualità ulteriore per uno dei nomi destinati a proiettare il marchio del tennis femminile nella prossima decade. Benvenuta nell'élite, Eva.
Questa notizia è una traduzione automatica. Puoi leggere la notizia originale Eva Lys, la revelación de la WTA que quiere volver más divertido el tenis: "Soy creativa, hay que mostrar más personalidades"