Alcaraz e le chiavi della sua sconfitta contro Norrie: è stata la sua peggiore partita dell'anno

Mettiamo sotto la lente d'ingrandimento la performance di Carlos, analizzando set per set quali aspetti hanno inclinato il bilancio a favore di Cameron. È stato, statisticamente, il suo peggiore match del 2025.

Carlos Navarro | 29 Oct 2025 | 13.08
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Alcaraz non si è mai trovato e ha firmato la sua peggiore partita dell'anno. Fonte: Getty.
Alcaraz non si è mai trovato e ha firmato la sua peggiore partita dell'anno. Fonte: Getty.

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Carlos Alcaraz affrontava con grande entusiasmo il suo ritorno al Masters 1000 di Parigi. Con ricordi tristi del passato, tra dolorose sconfitte (Safiullin nel 2023, Humbert nel 2024, problemi fisici che lo condannarono nei quarti di finale contro Rune nel 2022), l'arrivo alla Defense Arena e la prospettiva di un campo meno veloce sembravano argomenti convincenti per nutrire speranze in una buona performance a Parigi.

Niente di più sbagliato. Carlos Alcaraz è caduto al primo turno contro un avversario duro, un vecchio volpone, un Cameron Norrie che ha saputo giocare molto bene le sue carte e, soprattutto, è stato più paziente e accorto rispetto al murciano. I 54 errori non forzati colpiscono, ma analizzando set per set si giunge a conclusioni molto diverse, identificando questa partita come la peggiore, statisticamente parlando, dell'anno per il murciano.

Alcaraz, davanti alla peggior partita della stagione: nulla ha funzionato e nemmeno il servizio lo ha salvato a partire dal secondo set

Esaminando i dati in modo completo, si conferma che nemmeno a Miami Alcaraz ha giocato peggio. La media dei dati è di 7,32, la peggiore dell'anno e molto al di sotto della sua media (8,44). In effetti, solo il suo servizio ha prestazioni migliori rispetto alla media annuale, con aspetti che sorprendono davvero: ha vinto solo il 39% dei punti dal fondo campo (la sua media è del 55%), ha "rubato" appena il 25% dei punti vinti in situazioni difensive (la sua media è del 38%, la più alta del circuito) e né il suo rovescio né il suo dritto hanno raggiunto la media del 7,5 (merita attenzione la bassissima valutazione del suo rovescio, in particolare, con un 6,2).

Il primo set già faceva prevedere la debacle, ma un colpo manteneva a galla la situazione: il servizio. Il suo servizio (con una valutazione di 8,3 nel primo parziale) è stato l'unico numero in cui ha superato Norrie e gli ha permesso, naturalmente, di avere più spesso l'iniziativa (Alcaraz ha attaccato in un 31% delle situazioni rispetto al 21% di Norrie, un divario troppo grande nonostante i molteplici errori con il dritto). Anche se non si sentiva particolarmente a suo agio, il britannico ha concesso molto campo con i suoi servizi, offrendo lo spazio sufficiente affinché Carlos, con appena una palla break trasformata in un'opportunità, non lasciasse scappare l'occasione a suon di servizio + 1.

Tuttavia, tutto è cambiato a partire dal secondo set. È lì che Norrie decide di fare un passo avanti, conferendo molto più punch alle sue combinazioni di punti corti (innalzando la sua valutazione con il servizio da 7,2 a 7,9, il maggior fattore che spiega il miglioramento del suo gioco) e riesce, quindi, ad essere ora padrone dei punti con un 10% in più rispetto ad Alcaraz (passa ad attaccare in un 32% delle situazioni rispetto al bassissimo 20% del murciano). Il momento della partita cambia radicalmente: il servizio smette di salvare Carlos, Norrie colpisce con molta più convinzione e lo mette maggiormente alle corde e, per di più, il rovescio del murciano inizia a cedere completamente.

Alcaraz si sgretola e non si riprende in un terzo set in cui né il suo rovescio né il suo dritto superano il 6,5

Che Carlos avesse opportunità nel terzo set si spiega solo attraverso i nervi di Norrie nel chiudere la partita. Ha mediato un 5,8 al resto, un 6 con il dritto e un 6,5 nel rovescio: nonostante si trovasse in situazioni di attacco simili a Norrie, ha commesso molti errori non forzati nelle situazioni di chiusura, consentendo a Norrie di vincere il 42% dei punti in situazioni di difesa (una percentuale superiore alla media di Carlos, la più alta del circuito).

Questo numero di errori madornali ha accordato a Cameron il margine di errore sufficiente per chiudere il duello, sapendo che non ha mai smesso di colpire e, soprattutto, di trovare una combinazione vincente che avevamo menzionato nell'analisi: servizio largo in zona vantaggio (ha indirizzato il 73% dei suoi primi servizi in quella zona, con un 69% di successo, un tasso piuttosto alto) e buone combinazioni con la destra (ha dominato con il dritto in croce, che lo ha posto in situazioni più vantaggiose che pericolose grazie al bassissimo livello del murciano con il rovescio, ed ha eseguito il dritto in diagonale, che è stato il suo colpo migliore: delle 23 volte in cui ha utilizzato questo colpo, in solo 5 occasioni ha perso il punto).

È stata una partita da dimenticare, la peggiore prestazione di Alcaraz in tutta la stagione, un confronto in cui solo il servizio (e durante la prima metà della partita) ha mantenuto valori accettabili. Nessun aspetto statistico è stato a favore di Carlos, che non è riuscito nemmeno a fare la differenza negli scambi con un diritto troppo erratico, e si è sprofondato ogni volta che Norrie colpiva con il dritto con rotazione contro un rovescio sconosciuto. Mancava la scintilla e mancavano le basi, ma lui stesso sa che un incontro come questo è più una giornata storta in ufficio che un motivo di preoccupazione. Alle ATP Finals, certamente, dovrà riscattarsi.

Immagini e dati cortesia di: Insights by Tennis VIZ

Questa notizia è una traduzione automatica. Puoi leggere la notizia originale Alcaraz y las claves de su derrota ante Norrie: fue su peor partido del año