Un paio di settimane fa, il direttore del Masters 1000 di Parigi, Cedric Pioline, ha affermato che avrebbero rallentato la velocità dei campi del torneo per farla corrispondere a quella che i tennisti avrebbero trovato alle ATP Finals di Torino. Guardando il risultato ufficiale, sembra che siano andati troppo oltre.
Il Masters 1000 di Parigi voleva essere all'altezza delle Finals, il cui CPI era intorno al 40 nel 2024. Per comprendere meglio, un CPI di 40 a Torino implica una velocità media-alta, posizionandosi tra i 10 tornei più veloci del circuito. Storicamente, le Finals sono sempre state tra i primi 5 tornei più veloci, con un CPI superiore a 45, ma l'anno scorso questo numero è diminuito.
A Parigi hanno detto che quest'anno avrebbero rallentato i campi, per renderli simili a quelli che si sarebbero visti a Torino (intorno al 40 come CPI).
— José Morón (@jmgmoron) 28 Ottobre 2025
Beh, sono passati da un 46,6 nel 2024 a un 35,1. In altre parole, una diminuzione ENORME del 25%. Non molto più veloce di Shanghai, che era già molto... pic.twitter.com/jm9oZ1u9pp
Una notevole diminuzione della velocità al M1000 di Parigi 2025
La diminuzione è quindi superiore al 25% rispetto all'anno scorso. Qualcuno potrebbe pensare male e ritenere che ciò si ricolleghi alle parole di Zverev, che affermava un paio di settimane fa che i tornei preparavano intenzionalmente campi lenti per favorire Sinner e Alcaraz. La verità è che un calo così consistente non rientra nella logica.
Questo CPI di 35,1 è il più basso al torneo di Parigi dal 2015, quando il Masters 1000 di Parigi ha avuto per anni un CPI piuttosto basso. Non bisogna dimenticare che l'ex direttore del torneo, Jean-François Caujolle, ha ammesso in un'intervista, tempo fa, che nel 2011 avevano installato i campi più veloci del mondo per favorire Roger Federer e permettergli di vincere là. È impossibile non avere dubbi.
Sarà interessante vedere come si evolve la situazione, ma ci sono giocatori che beneficeranno di condizioni leggermente meno veloci del solito in un torneo come questo. A fine stagione, avere un torneo con una velocità simile a Indian Wells, ad esempio, non ha molto senso, poiché molti arrivano con problemi fisici, e grazie a questa velocità più bassa, gli scambi saranno più lunghi e quindi anche l'affaticamento sarà maggiore. La polemica è servita.
Questa notizia è una traduzione automatica. Puoi leggere la notizia originale París se pasa de la raya: ralentiza más de un 25% la velocidad de las pistas

